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22 NovManovra, quella con l’Ue è una lotta a perdere: le alternative ci sono
All’indomani della nuova (e prevista) bocciatura della manovra italiana da parte dell’Ue, vale la pena iniziare quantomeno a ragionare su un programma alternativo. Il braccio di ferro rischia di esporre l’Italia ad una sanguinosa procedura di infrazione, e tutto per delle aspettative sul presunto aumento del Pil che è comunque ancora da dimostrare. Il programma del governo Conte si propone obiettivi di crescita ambiziosi. Per rilanciare l’economia nazionale, il governo punta all’introduzione del reddito cosiddetto di cittadinanza – che in realtà è un reddito per l’avviamento al lavoro da garantire ai poveri e ai disoccupati –, all’abolizione della legge Fornero, all’aumento delle pensioni minime, al rilancio degli investimenti pubblici e al taglio delle tasse.
Al netto delle valutazioni etiche, si tratta di una manovra espansiva che, pur mettendosi in contrapposizione alle politiche di austerità, promette risultati quantomeno ottimistici. Qualche alternativa, comunque, ci sarebbe. Enrico Grazzini su Micromega parla ad esempio di Titoli di Sconto Fiscale:
Per finanziare il suo programma economico, e più in generale per rivitalizzare l’economia, il governo italiano potrebbe emettere titoli utilizzabili per avere sostanziosi sconti fiscali (non subito, ma al quarto anno dall’emissione). Il governo dovrebbe assegnare questi Titoli di Sconto Fiscale a imprese, famiglie e enti pubblici. Questi titoli coperti dal valore fiscale sarebbero negoziabili e convertibili in euro e quindi ridarebbero immediatamente liquidità al mercato reale, aumenterebbero la domanda aggregata (investimenti, consumi, spesa pubblica) e farebbero subito ripartire la produzione e l’occupazione. I Titoli di Sconto Fiscale non sono la bacchetta magica che risolve tutto ma possono diventare lo strumento necessario per contrastare l’austerità e uscire dalla crisi senza deficit senza infrangere apertamente le regole dell’Eurozona.
Con l’emissione di Titoli di Sconto Fiscale il governo creerebbe autonomamente strumenti finanziari quasi-moneta (così si chiamano in gergo i titoli molto liquidi, facilmente convertibili in moneta legale, cioè in euro) senza chiedere nulla agli investitori, cioè senza pagare interessi e spread. Così lo stato italiano potrebbe recuperare una quota decisiva di sovranità monetaria e fiscale pur restando dentro tutte le regole dell’Eurogruppo e della UE.
“Inoltre – aggiunge Grazzini – una manovra basata sull’assegnazione diretta dei Titoli di Sconto Fiscale alle famiglie, alle aziende e agli enti pubblici offrirebbe l’enorme vantaggio politico di essere accolta con grande consenso da tutte le parti sociali. Tutti infatti sarebbero felici di ricevere titoli di stato subito convertibili in euro in aggiunta ai loro redditi”.
Si tratta di titoli che non solo rispettano pienamente tutte le regole formali dell’eurozona, ma soprattutto non aumentano il deficit pubblico, e anzi diminuiscono il rapporto debito/PIL fin dal primo anno. Così i mercati verificherebbero immediatamente che i loro crediti sono al sicuro.