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4 OttLa sinistra previsione del Fondo Monetario Internazionale: “Si rischia una nuova crisi economica globale”
I livelli del debito sono superiori a quelli del 2008 e non sono state effettuate le riforme necessarie per mettere al sicuro il sistema bancario: sono due dei fattori che potrebbero far si che l’economia globale sprofondi in un’altra crisi finanziaria dieci anni dopo le turbolenze della grande crisi.
È il Fondo Monetario Internazionale guidato da Christine Lagarde a dirlo, puntando il dito contro governi e autorità di controllo, rei di non aver attuato tutte le riforme necessarie per proteggere il sistema da comportamenti irrazionali e troppo rischiosi. Anticipando una dei temi al centro del prossimo incontro annuale del Fondo – che si terrà la prossima settimana sull’isola indonesiana di Bali – la Lagarde si è dichiarata in “ansia” per la crescita esponenziale del debito globale, sia nel settore pubblico che in quello privato, salito del 60% nel decennio successivo alla crisi finanziaria del 2008 fino a raggiungere il massimo storico di 182 trilioni di dollari.
Con i debiti che sono sempre più elevati dopo anni di tassi zero e prestiti facilitati, le parti “senza controllo” del sistema finanziario potrebbero a un certo punto provocare il caos, gettando nel panico i player di mercato.
Per Lagarde l’accumulo del debito globale espone a rischi crescenti soprattutto le economie emergenti ora più vulnerabili in seguito all’incremento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, che potrebbero innescare una consistente fuga degli investitori – attratti dai maggiori rendimenti offerti dalla prima economia al mondo – e destabilizzare le loro economie.
Il rapporto debito pubblico/Pil a livello mondiale è salito al 52%, a fronte del 36% registrato prima della crisi. “Questo dovrebbe servire come sveglia”, ha detto Lagarde. Anche perché l’aumento dei prestiti alle imprese non ha determinato l’aumento della spesa in ricerca e sviluppo, tantomeno in investimenti infrastrutturali.