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8 DicGerusalemme Capitale d’Israele: Praga segue Washington e gli scontri in Cisgiordania continuano
Nel secondo dei tre “giorni di collera” proclamati dalle fazioni palestinesi il 5 dicembre, incidenti sono stati registrati in diverse località della Cisgiordania, in particolare a Betlemme, Hebron e Ramallah. Altri incidenti sono segnalati nella zona compresa fra Ramallah e Gerusalemme. Secondo la Mezzaluna Rossa, nei Territori 12 persone sono state ferite da armi da fuoco, 13 sono rimaste contuse da proiettili rivestiti di gomma e altre 32 sono state intossicate da gas lacrimogeni. Da fonti mediche palestinesi il quotidiano israeliano Maariv ha appreso che finora si ha notizia di 114 palestinesi che hanno necessitato soccorsi .
La prima capitale a seguire l’esempio di Washington è Praga. La Repubblica ceca ha riconosciuto Gerusalemme ovest come capitale di Israele, ma non intende per ora spostare la sua ambasciata, situata nel centro di Tel Aviv: “La Repubblica ceca, prima che sia firmato un accordo di pace fra Israele e Palestina – afferma il ministero degli esteri ceco citato dal Jerusalem Post – correntemente riconosce Gerusalemme essere di fatto la capitale di Israele, secondo i confini della linea di demarcazione del 1967″. Praga precisa che “assieme con gli altri Paesi europei, la Repubblica ceca considera Gerusalemme la futura capitale di due Stati, lo Stato di Israele e quello di Palestina”.
Oggi intanto si riunirà il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per una riunione d’emergenza chiesta da Francia, Bolivia, Egitto, Italia, Senegal, Svezia, Regno Unito e Uruguay. Una riunione d’emergenza della Lega araba è stata convocata per sabato, mentre l’Organizzazione della cooperazione islamica si riunirà a Istanbul il 13 dicembre. A livello regionale, gli Usa hanno chiuso l’ambasciata in Giordania a causa delle proteste, scoppiate già in serata in varie zone. Altre proteste sono esplose vicino al consolato americano a Istanbul.