mercoledì
22 NovLa fake news della sposa-bambina di Padova: i carabinieri smentiscono, ma ormai il danno è fatto
Cos’è diventato il giornalismo? Una folle corsa al click, al like indotto, alla visita superiore ai 10 secondi. Il prezzo da pagare è sempre lo stesso: la qualità dell’offerta informativa. Nulla di nuovo, certo. Ma se fino ad ora riconoscere le cosiddette “fake news”, che nel frattempo sono diventate un problema enorme, è stato piuttosto semplice (seppur non per tutti), l’agenda di argomenti sensibili è aumentata talmente tanto da rendere più complicata l’indagine. La norma, in certi casi, sarebbe tacere. Ma il numero dei visitatori è il pane delle redazioni, e dunque non si può rischiare di perdere una notizia.
Ieri mattina il Messaggero, uno dei quotidiani più venduti in Italia, ha riportato la notizia di una bambina di 9 anni data in sposa ad un uomo di 35 anni, che avrebbe abusato di lei. Il matrimonio sarebbe stato combinato dalle due famiglie, entrambe di religione musulmana, senza aspettare che la piccola raggiungesse la maggiore età. La notizia è stata ripresa da molti siti e commentata, ad esempio, da Salvini (“cosa mostruosa, non c’è spazio in Italia per questo multiculturalismo”). Tuttavia, è una fake news. Ogni riscontro successivo è mancato totalmente. Gli stessi carabinieri di Padova (che secondo quanto riportato dal Messaggero avrebbero “fermato l’orco”) hanno smentito non solo di essersi occupati del caso, ma anche l’esistenza stessa della vicenda. “Negli ultimi anni non ci siamo occupati di un caso del genere e anche se se ne fosse occupata un’altra forza di polizia sicuramente ne avremmo avuto notizia”, spiegano dal comando provinciale di Padova.
E il racconto della bambina che dice tutto ai medici, del supporto degli psicologi, del centro d’ascolto che starebbe ospitando la bambina stessa e dell’indagine – appunto – dei carabinieri? Dalle forze dell’ordine nessun riscontro. Intanto però le migliaia di persone che hanno letto la notizia resteranno in gran parte convinti della sua veridicità, con una conseguente ricaduta negativa sui già bistrattati equilibri sociali di diverse realtà italiane.