mercoledì
9 Ago“Quando sei felice ti godi la musica, se sei triste capisci i testi.” (Anonimo)
È una frase che ho letto su Facebook qualche giorno fa.
Mi è forse venuta a cercare e mi ha trovato, portandomi una inaspettata sorpresa.
Quante volte le canzoni ci hanno restituito il nostro dolore, la sofferenza, la paura, la frustrazione, quel nodo alla gola!
Ci hanno parlato e suggerito una via, ma prima di tutto hanno raccontato di noi o semplicemente ci hanno ascoltato.
Così i libri, le poesie, gli scatti, etc etc.
Ci si ritrova in un qualcosa che prima di noi ha provato esattamente quello che stiamo vivendo e ci avverte che, al di là di tutto, non siamo così soli.
L’umanità e il suo disagio al centro della musica, della poesia, della prosa, della pittura, di un film o di uno spettacolo teatrale.
Tutto credibile e riconoscibile perché normale e umano, tremendamente nostro.
Una storia, un testo, un copione, una immagine che incontrano vite e vissuti altrui però anche nostri.
Scampoli di esistenze ed emozioni che ci accolgono tra le loro note e righe invisibili e rendono protagonisti della nostra vita unica e comune, facendone una grande narrazione autentica.
Ogni persona ha qualcosa di veramente straordinario da dire, cantare e rappresentare; occorre solo fermarsi un attimo, avere il coraggio di riconoscersi e commuoversi per noi stessi, fragili e immensi e sorprendersi del proprio sublime.
@PetteneAnna